Monday, February 02, 2009

Frecce dell'angelo dell'oblio

La chiusura del corso avrà luogo GIOVEDI' 5 FEBBRAIO 2009, in AULA 10, alle ore 14.00
con la lezione - spettacolo aperta a tutti gli interessati (anche non del corso) dedicata a
FRECCE DELL'ANGELO DELL'OBLIO
di José Sanchis Sinisterra
regia di Tiziana Bergamaschi
E' un testo del 2004. La protagonista è una giovane ragazza che ha perso, per ragioni sconosciute, la memoria. E’ ricoverata in un luogo che potrebbe essere una clinica e due uomini e due donne la riconoscono come una persona a loro cara e che è scomparsa. Un’infermiera enigmatica è presente ai colloqui. Qual è il suo ruolo? Chi è veramente? Queste persone mentono? Cosa deciderà la ragazza? Ma soprattutto che futuro l’aspetta? Domande che questo lavoro teatrale pone e che non sempre avranno risposta. Il tema viene trattato con leggerezza ed ironia in modo che il pubblico si diverta e pensi nello stesso tempo.

La parola in Sinisterra è centrale, ma è una parola che non vuole dominare la scena, è una parola insufficiente a dire il mondo, è una parola forte proprio perché conosce la sua debolezza. Si potrebbe anche parlare di uno “svuotamento” della parola drammatica che non mostra, ma nasconde, non rivela quello che il personaggio sembra dire, ma proprio quello che non vorrebbe dire. E in questa condensazione della parola, il silenzio è espressivo alla pari del discorso.
Rifiutando la nozione di personaggio come qualcosa di compatto, copia di un essere umano, rappresentante di un determinato archetipo, Sinisterra accentua invece la condizione incompleta del personaggio drammatico, il suo carattere parziale ed enigmatico, rivelatore di appena una minima parte di se stesso. La perdita della memoria del personaggio X, che si esprime per tutta la prima parte del testo in un silenzio enigmatico, è l’elemento destabilizzante che vanifica ogni tentativo degli altri personaggi di utilizzare la parola come forma di comunicazione sufficiente. Inoltre X funziona come cartina di tornasole che aiuta a scoprire il non detto e le verità nascoste dietro un’apparenza banalizzante.


NOTA BIOGRAFICA SULL'AUTORE
José Sanchis Sinisterra (Valencia, 1940) è considerato uno dei maggiori drammaturghi e registi di teatro contemporaneo in lingua spagnola. Al teatro si dedica sin da giovanissimo, fondando l’Aula e il Laboratorio di Teatro dell’Università di Valencia. Nel 1977, crea il teatro Fronterizio, che dirige fino al suo scioglimento nel 1997. Nel 1988 ha creato il Teatro Beckett di Barcellona che si occupa da allora di drammaturgia contemporanea offrendo la possibilità a nuovi autori di rappresentare le loro opere. Nel 1993 è stato nominato direttore artistico del festival Ibero-Americano del Teatro di Càdiz e nel 2005 del Teatro Metastasio di Prato (IT). Oltre a dirigere testi propri, ha allestito opere di Cervantes, Lope de Rueda, Molière, Racine, Shakespeare, Pirandello, Cechov, Strindberg, Brecht, Brossa e Beckett, insieme a drammaturgie da lui eseguite su Joyce, Kafka, Melville, Collazos, Cortazar, Beckett. Per il suo lavoro ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nacional de Teatro (1990) e il Premio Lorca (1991). Tra le sue attività c’è anche quella di studioso di teoria teatrale e docente universitario. Tiene, inoltre, seminari di drammaturgia in tutto il mondo. Dalla sua opera più conosciuta, “Ay, Carmela” (1987), è stato tratto il film diretto da Carlos Saura. Altre sue opere, mai rappresentate in Italia sono: Perduta sugli Appalachi, I figuranti, Naufragi di Alvar Nuñes, La riga nei capelli di William Golden, sangue lunare, solo per citarne alcune. Suoi testi rappresentati in Italia sono: Il lettore a ore, andato in scena al Fabbricone di Prato per la sua regia nel 2006, Valeria e gli uccelli, l’Assedio di Leningrado messo in scena dall’ass. cult. Vitamina T per la provincia di Roma e Ay Carmela.