Friday, November 20, 2009

L'affare Danton - spettacolo

Dal 26 al 29 Novembre e dal 3 al 6 Dicembre 2009

L'Affare Danton
da Stanislawa Przybyszewska
con Alessandro Borroni, Simone Lampis, Emanuela Mancosu,
Roberta Secchi, Monica Zipparri
regia di Raul Iaiza
produzione Associazione Teatro la Madrugada

Siete tutti invitati al Tribunale della Rivoluzione!
L'Affare Danton di Stanislawa Przybyszewska ha per tema lo scontro finale tra Robespierre e Danton che si concluderà con la morte di quest'ultimo, ghigliottinato con i seguaci il 5 aprile 1794, dando il via al Terrore.
Non si tratta però di un dramma storico sulla Rivoluzione Francese. L'Affare Danton è un riflessione lucida e spietata su i paradossi tragici della Rivoluzione, dove ideali e lealtà lasciano il posto al tradimento.
Assisteremo alle terribili trame, speculazioni e giustificazioni di coloro che decideranno di mettere in moto una macchina che finirà per annientare tutto e tutti, il Terrore. Con la condanna a morte di Danton lo strumento è inesorabilmente destinato a diventare fine.
Il dramma più profondo si scatena dentro i personaggi. Nell'arena del Tribunale, il patibolo diventa camera da letto, tavola raffinata, palchetto e fossa mentre il boia osserva impassibile lo svolgersi degli eventi.
L'Affare Danton è la stanza sudicia della Rivoluzione, dove i capi manipolano la loro figura politica con la loro 'intimità', dove la lealtà e il tradimento creano una rete di illusioni e irresponsabilità, decidendo irreparabilmente la sorte di tutto un popolo, anonimo e invisibile.
Il bene assoluto o il male assoluto, vi si metta dentro quanto occorre di logica,
esigono lo stesso furore.
Albert Camus, L'uomo in rivolta

L'Affare Danton
Teatro della Contraddizione, Via della Braida, 6 - Milano
Da giovedì 26 a domenica 29 Novembre
e da Giovedì 3 a domenica 6 Dicembre – ore 20.45
Per prenotazioni e informazioni tel. 02 5462155
E’ consigliata la prenotazione.
www.teatrolamadrugada.com
www.teatrodellacontraddizione.it

Monday, November 09, 2009

Accademia di Brera - Corso per il Biennio - a.a.2009-2010

La rappresentazione della follia: da Aiace all'Orlando Furioso riletto da Calvino

Il corso si propone di seguire il percorso di sviluppo delle rappresentazioni della follia sulla scena e in letteratura, dalle prime manifestazioni sceniche dell'antichità per giungere alle versioni moderne, analizzando le differenti modalità di rappresentazione e le evoluzioni dei personaggi dei folli.
Verranno lette e analizzate i testi più rappresentativi, non tralasciando gli aspetti fondamentali di critica testuale e le possibilità sceniche offerte dalla rilettura moderna dell'Orlando Furioso di Calvino.

Bibliografia:
Victor Turner - Dal rito al teatro - Il Mulino, Bologna 1986 (solo per chi non abbia seguito il corso del triennio con la prof.ssa Gualdoni)
PER GLI STUDENTI STRANIERI: From Ritual to Theatre: The Human Seriousness of Play - available on Amazon.uk
Sofocle - Aiace - ed. disp.
Italo Calvino - Orlando Furioso di Ludovico Ariosto - Mondadori, Milano 2003
William Shakespeare - Re Lear - ed. disp.
Erasmo da Rotterdam - Elogio della Follia - ed. disp.
Una dispensa on line contenente una miscellanea di testi, che verrà prossimamente pubblicata on line

Per approfondimenti sulla storia del teatro in generale consiglio:
Cesare Molinari - Storia del teatro - ed. disp
Oscar Brockett - Storia del teatro - ed. disp

L’esame prevede:
una parte orale che verte sugli argomenti del corso

Per chiarimenti e comunicazioni alla docente, si prega di contattarla via e-mail all'indirizzo: chiaragua@portugalmail.com

Sunday, October 25, 2009

Accademia di Brera - Corso per il Trienio - a.a. 2009-2010

Riletture contemporanee di Shakespeare

Il corso sarà dedicato allo studio di alcune opere shakespeariane sia nel loro contesto originale – quindi andando ad approfondire le origini del teatro elisabettiano, le modalità di messa in scena, i codici culturali condivisi – sia nel momento delle riletture moderne e contemporanee, dando attenzione al lavoro dei registi che più di altri hanno saputo rileggerli e adattarli alle esigenze sceniche moderne, dimostrando l’attualità delle parole del grande autore inglese.

L’esame prevede:
a. Una parte generale, per cui saranno richiesti, imprescindibilmente, i seguenti testi:
• Cesare Molinari - Storia del teatro - Laterza, Roma-Bari 1996
• Victor Turner - Dal rito al teatro - Il Mulino, Bologna 1986
• Ian Kott – Shakespeare nostro contemporaneo - Feltrinelli, Milano 2002
• Peter Brook - Lo spazio vuoto – Bulzoni, Roma 1998
• Peter Brook – La porta aperta - Einaudi, Torino 2005
• Una dispensa contenente una miscellanea di testi

Di Shakespeare, nelle edizioni disponibili:
• Il mercante di Venezia
• Le allegre comari di Windsor
• La tempesta
• Pene d’amor perdute
• Re Lear
• Romeo e Giulietta

Un testo a scelta tra i seguenti:

• Masolino d’Amico – Dieci secoli di teatro inglese – Mondadori, Milano 1992
• Anna Anzi – Storia del teatro inglese dalle origini al 1660 – Einaudi, Torino 1997
• Fabrizio Cruciani – Lo spazio del teatro - Laterza, Roma-Bari 2004
• Johan Huizinga – Homo Ludens – Einaudi, Torino 1973
• Peter Brook – Il punto in movimento 1946-1987 – Ubulibri, Milano 1995
• Cesare Molinari – L’attore e la recitazione - Laterza, Roma-Bari 1998
• Giorgio Strehler o la passione teatrale - Ubulibri, Milano 1998
• Giorgio Strehler e il suo teatro – Bulzoni, Roma 1997

Monday, February 02, 2009

Frecce dell'angelo dell'oblio

La chiusura del corso avrà luogo GIOVEDI' 5 FEBBRAIO 2009, in AULA 10, alle ore 14.00
con la lezione - spettacolo aperta a tutti gli interessati (anche non del corso) dedicata a
FRECCE DELL'ANGELO DELL'OBLIO
di José Sanchis Sinisterra
regia di Tiziana Bergamaschi
E' un testo del 2004. La protagonista è una giovane ragazza che ha perso, per ragioni sconosciute, la memoria. E’ ricoverata in un luogo che potrebbe essere una clinica e due uomini e due donne la riconoscono come una persona a loro cara e che è scomparsa. Un’infermiera enigmatica è presente ai colloqui. Qual è il suo ruolo? Chi è veramente? Queste persone mentono? Cosa deciderà la ragazza? Ma soprattutto che futuro l’aspetta? Domande che questo lavoro teatrale pone e che non sempre avranno risposta. Il tema viene trattato con leggerezza ed ironia in modo che il pubblico si diverta e pensi nello stesso tempo.

La parola in Sinisterra è centrale, ma è una parola che non vuole dominare la scena, è una parola insufficiente a dire il mondo, è una parola forte proprio perché conosce la sua debolezza. Si potrebbe anche parlare di uno “svuotamento” della parola drammatica che non mostra, ma nasconde, non rivela quello che il personaggio sembra dire, ma proprio quello che non vorrebbe dire. E in questa condensazione della parola, il silenzio è espressivo alla pari del discorso.
Rifiutando la nozione di personaggio come qualcosa di compatto, copia di un essere umano, rappresentante di un determinato archetipo, Sinisterra accentua invece la condizione incompleta del personaggio drammatico, il suo carattere parziale ed enigmatico, rivelatore di appena una minima parte di se stesso. La perdita della memoria del personaggio X, che si esprime per tutta la prima parte del testo in un silenzio enigmatico, è l’elemento destabilizzante che vanifica ogni tentativo degli altri personaggi di utilizzare la parola come forma di comunicazione sufficiente. Inoltre X funziona come cartina di tornasole che aiuta a scoprire il non detto e le verità nascoste dietro un’apparenza banalizzante.


NOTA BIOGRAFICA SULL'AUTORE
José Sanchis Sinisterra (Valencia, 1940) è considerato uno dei maggiori drammaturghi e registi di teatro contemporaneo in lingua spagnola. Al teatro si dedica sin da giovanissimo, fondando l’Aula e il Laboratorio di Teatro dell’Università di Valencia. Nel 1977, crea il teatro Fronterizio, che dirige fino al suo scioglimento nel 1997. Nel 1988 ha creato il Teatro Beckett di Barcellona che si occupa da allora di drammaturgia contemporanea offrendo la possibilità a nuovi autori di rappresentare le loro opere. Nel 1993 è stato nominato direttore artistico del festival Ibero-Americano del Teatro di Càdiz e nel 2005 del Teatro Metastasio di Prato (IT). Oltre a dirigere testi propri, ha allestito opere di Cervantes, Lope de Rueda, Molière, Racine, Shakespeare, Pirandello, Cechov, Strindberg, Brecht, Brossa e Beckett, insieme a drammaturgie da lui eseguite su Joyce, Kafka, Melville, Collazos, Cortazar, Beckett. Per il suo lavoro ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nacional de Teatro (1990) e il Premio Lorca (1991). Tra le sue attività c’è anche quella di studioso di teoria teatrale e docente universitario. Tiene, inoltre, seminari di drammaturgia in tutto il mondo. Dalla sua opera più conosciuta, “Ay, Carmela” (1987), è stato tratto il film diretto da Carlos Saura. Altre sue opere, mai rappresentate in Italia sono: Perduta sugli Appalachi, I figuranti, Naufragi di Alvar Nuñes, La riga nei capelli di William Golden, sangue lunare, solo per citarne alcune. Suoi testi rappresentati in Italia sono: Il lettore a ore, andato in scena al Fabbricone di Prato per la sua regia nel 2006, Valeria e gli uccelli, l’Assedio di Leningrado messo in scena dall’ass. cult. Vitamina T per la provincia di Roma e Ay Carmela.

Saturday, January 17, 2009