L'incontro si propone di presentare i diversi modi di riproprorre oggi in Italia la nostra più grande tradizione teatrale italiana, quella della commedia dell'arte, e in particolare di illustrare il lavoro fatto per "riscrivere" il canovaccio di Biancolelli /Le festin de pierre/.
Dal dopoguerra ad oggi in Italia vi sono stati numerosi recuperi della commedia dell'arte in teatro, a partire dallo storico /Servitore /di Strehler, che ha dato luogo a un proliferare di esperienze tanto da poter parlare di “scuola milanese”.
Parallelamente a questa è ormai tempo di parlare di “scuola veneziana”, grazie a mezzo secolo di attività che ha come sua matrice dapprima il recupero universitario e letterario di Ruzante (De Bosio, Zorzi, Sartori), quindi l'Avogaria di Giovanni Poli e infine il TAG di Carlo Boso, che prosegue oggi in diverse esperienze, pedagogiche e artistiche, fra cui la principale erede è appunto “Pantakin”. La principale differenza fra le due scuole sta nell'’improvvisazione come fonte di scrittura: mentre la lezione di Strehler resta pur sempre una lezione di grande regia applicata ad un testo compiuto, l'esperienza veneziana è caratterizzata da un percorso parallelo di “scena e pagina,” improvvisazione e scrittura: di rigenerazione di canovacci goldoniani (e ora francesi) dimenticati, di collazione e contaminazione di linguaggi, di trasmissione dell'esperienza d'attore da artista ad artista, ma anche dall'orale allo scritto.
Roberto Cuppone
Docente di Elementi di Storia dei Generi Teatrali Popolari e
Elementi di Storia del Teatro Medievale e Rinascimentale Università di Ca’ Foscari, Venezia/TARS
Ingresso Libero
Si prega di confermare allo 02 881298 promozione@teatrocrt.it
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